Il pescatore sportivo deve fare esperienza con gli ami - deve imparare a riconoscerli, a chiamarli per nome, a capirne le potenzialità che variano con la forma, la misura, il colore del metallo.
Gli ami possono essere a corpo unico, oppure formati da più elementi, ed è il caso dell'ancoretta. Vediamo anzi tutto come è fatto un amo - c'è il gambo con all'estremità una paletta o un occhiello, la curvatura (rotonda o quadrata), e la punta, munita di una sorta di aletta detta ardiglione.
La misura degli ami corrisponde a una numerazione che va dal più grande (n. 1) al più piccolo (n. 26).
È inutile e dispersivo impegolarsi, specie quando iniziamo la nostra esperienza di pesca, nelle varie tipologie di ami disponibili sul mercato.
Hanno certamente tutti una loro funzione, ma con il tempo e soprattutto imparando ad ascoltare che ha più esperienza di noi, apprenderemo a riconoscere le caratteristiche di impiego. Ci sono regole semplici a cui è bene attenersi subito.
Vediamole:
-Nella pesca alla passata, preferite ami a gambo lungo, misure dal 14 al 22. Se stiamo pensando a un bel cestino di minutaglia (alborelle, triotti ecc.) e sappiamo che le prede sono a mezz'acqua, ricorreremo ad ami dal 22 al 24 a gambo corto; se invece le insidiamo a profondità maggiori, il nostro amo sarà a gambo lungo, sempre delle stesse misure.
I finali (vedi paragrafo sulle lenze) saranno dello 0,08-0,10: conviene senz'altro acquistare gli ami già montati sui finali. Se andiamo dietro a pesci di taglia medio-grande, useremo a seconda dei casi, ami dal 14 al 18, legati a finalini dello 0,12.
-Ci sono anche i cosiddetti ami forgiati: sono a sezione quadrangolare e quindi molto robusti, e li impiegheremo pescando con l'esca prossima o radente il fondale: anche se si impigliano, non si "apriranno" come può succedere agli ami a struttura sottile o fine, indispensabili d'altronde per certe esche vive (certe larve, certi insetti quali i grilli) che devono muoversi il più liberamente possibile anche se infilzati.
-Se peschiamo a fondo, sceglieremo ami robusti, di grandezza adatta al pesce che intendiamo insidiare e quindi in funzione dell'esca. Se utilizziamo lombrichi e larve, o per esempio interiora di pollo, adopereremo ami forgiati a gambo lungo. Se usiamo impasti tipo polenta, preferiremo le ancorette a tre punte.
La curvatura dell'amo
La parte centrale dell'amo, cioè la curvatura, serve a mantenere ferrato il pesce subito dopo che ha abboccato. Può assumere forme diverse, studiate non solo in base al tipo di esca che desideriamo utilizzare, ma anche in funzione del tipo di bocca e di presa della specie che vogliamo pescare. Può quindi essere rotonda, cioè perfettamente semicircolare, oppure oblunga o, ancora, tendenzialmente quadrata, quindi più allargata rispetto alle altre.
Vale la pena di ricordare che al di là della forma conta la qualità del materiale utilizzato: l'acciaio temperato permette di reggere a pesi e combattività spesso notevoli.