Vai al contenuto

Il barbo canino somiglia molto al barbo comune, ma differisce da questi in alcune caratteristiche; Il primo raggio duro della pinna dorsale non è dentellato e i due barbigli posteriori sono più lunghi; le sue dimensioni sono ridotte e raggiungono al massimo 20 cm di lunghezza e 150 g di peso. Rivestito anch'esso di scaglie piccole, il barbo canino differisce da quello comune per la livrea, che è più scura, bruno rossastra o bruno giallastra sulle parti superiori, e per le macchie bronzee e alcune punteggiature sparse sulla testa e sui fianchi che ricordano l'aspetto della trota. Identica è la disposizione delle pinne.

NOME LATINO: Barbus meridionalis (Risso 1826)
FAMIGLIA: Cyprinidae
ORDINE: Cypriniformes
NOME INGLESE: (Barbel)
NOMI DIALETTALI: Molte variazioni dialettali

MORFOLOGIA: forma del corpo simile a quella del barbo comune; presenza di molte macchie scure, di forma irregolare, sui fianchi e sulle pinne; barbigli più corti di quelli del barbo comune.
TAGLIA: raramente supera i 20 cm.
DISTRIBUZIONE: acque dolci dell'Italia settentrionale e centrale.
HABITAT: acque correnti limpide, ma anche litorali lacustri; è più gregario del barbo comune e vive in banchi seppure di modeste dimensioni.
ALIMENTAZIONE: invertebrati di fondo e detrito vegetale.
RIPRODUZIONE: come per il barbo comune.
VAL. ECONOMICO: nessuno.

Il Barbo è uno dei pesci più noti delle nostre acque. il uso corpo è slanciato e muscoloso., col dorso lievemente appiattita. Il capo robusto termina con un muso prominente, caratterizzato da una bocca protrattile, adatta a frugare sotto i sassi. Il Barbo può raggiungere una lunghezza massima di 60 cm e il peso di 4 kg , ma in media nelle nostre acque gli esemplari non superano i 2 kg e i 40 cm di lunghezza. La caratteristica del barbo sono i suoi barbigli da cui prende il nome. Le mascelle sono prive di denti, che si trovano internamente in corrispondenza dell'ultimo arco branchiale. La colorazione è bruno verdastra sul dorso, con una punteggiatura nera più o meno evidente negli esemplari più giovani, il ventre bianco.

NOME LATINO: Barbus barbus plebejus (Valenciennes 1842)
FAMIGLIA: Cyprinidae
ORDINE: Cypriniformes
NOME INGLESE: Barbel
NOMI DIALETTALI: Molte variazioni dialettali

MORFOLOGIA: forma affusolata, profilo dorsale maggiormente convesso di quello ventrale; testa appuntita, rivolta verso il basso con bocca inferiore e labbra spesse, munite di quattro barbigli; colorazione verdastra sul dorso più o meno punteggiata di nero (soprattutto nei giovani), giallo dorata sui fianchi e biancastra sul ventre.
TAGLIA: mediamente sui 30 cm, può tuttavia eccezionalmente superare i 50-60 cm ed il peso di 4 kg.
DISTRIBUZIONE: nelle acque dolci di tutto il territorio italiano, escluse le isole.
HABITAT: acque correnti limpide non troppo fredde, con fondo ghiaioso o sassoso (corso medio dei fiumi, zona del barbo); vive anche nelle zone litorali dei laghi profondi; i giovani sono di carattere socievole e vivono in piccoli banchi, gli adulti sono per lo più solitari.
ALIMENTAZIONE: invertebrati di fondo, in prevalenza, occasionalmente anche detrito di fondo, materiale vegetale e piccoli pesci.
RIPRODUZIONE: le uova, non adesive, misurano circa 2 mm e vengono deposte in gran numero nel periodo di Maggio-Giugno tra le pietre o sulla sabbia dove rimangono fino alla schiusa (10-15 giorni). L'accrescimento è lento (ad un anno di età la lunghezza è di 8-9 cm) e la maturità è raggiunta al 4 o 5 anno di età.
VAL. ECONOMICO: scarso; è tuttavia oggetto di pesca sportiva e, localmente, anche con reti.

Ha l'aspetto di una biscia. Il suo corpo è allungato e cilindrico con la parte caudale che, a partire dall'apertura anale, è compressa lateralmente. La testa conica è piccola, con la bocca molto ampia e la mascella inferiore che sopravanza di poco quella superiore. Entrambe le mascelle sono armate di denti robusti. Gli occhi sono piccoli e rotondi e sul muso un po’ allungato si aprono quattro narici. L aperture branchiali sono modeste e abbastanza arretrate. Subito dietro questi opercoli si trovano le pinne pettorali. La pinna dorsale, molle e di altezza uniforme, parte poco dietro la testa e copre tutto il tronco, fasciando la coda e proseguendo al di sotto, fino all'apertura anale. I maschi delle anguille raggiungono i 50 cm di lunghezza, le femmine superano il metro di lunghezza e i cinque chilogrammi di peso. L'anguilla è ricoperta da una pelle robusta, ricca di ghiandole che secernano un caratteristico muco biancastro che la rende particolarmente viscida. tutta la superficie del corpo è ricoperta da piccole scaglie ovali che però appaiono solo negli individui che hanno superato il quarto o il quinto anno. La sua livrea è molto variabile e dipende dall'ambiente e dall'età. In generale, la parte superiore è nerastra, grigio verdastra o marrone cupo. Sotto la linea laterale è bianco giallastra. Una volta raggiunta la maturità sessuale, l'anguilla assume la cosiddetta "livrea di migrazione", mutando oltre che l'aspetto, anche di abitudini. Il suo dorso diventa nero, i fianchi e la pinna dorsale si fanno bronzati con sfumature purpuree. Il ventre assume colore argentato. In questa fase, le anguille sono chiamate "argentine" o "capitoni", nome quest'ultimo con il quale sono normalmente commercializzate.

NOME LATINO: Anguilla anguilla (Linnaeus 1758)
FAMIGLIA: Anguillidae
ORDINE: Anguilliformes
NOME INGLESE: Eel
NOMI DIALETTALI: Bisat (Ven.); Ancidda (Sicil.)

MORFOLOGIA: corpo molto allungato a sezione cilindrica anteriormente e compressa lateralmente nella regione della coda; colorazione molto scura sul dorso, giallastra o grigia sul ventre; pinna dorsale, caudale ed anale fuse in un'unica pinna; mancano le pinne ventrali; squame piccolissime e cute molto scivolosa per l'abbondanza di muco prodotto da apposite cellule cutanee.
TAGLIA: può raggiungere 150 cm di lunghezza.
DISTRIBUZIONE: nelle acque salmastre costiere ed in ogni tipo di acque interne.
HABITAT: specie a migrazione catadroma (dai fiumi scende al mare per riprodursi), predilige gli ambienti con fondali melmosi pur adattandosi a qualunque ambiente d'acqua dolce.
ALIMENTAZIONE: invertebrati acquatici, piccoli pesci ed uova di pesce in attesa di schiusa, rane, girini, vermi.
RIPRODUZIONE: la riproduzione avviene nell'Oceano Atlantico (Mar dei Sargassi). Le giovani larve (leptocefali) migrano verso le acque dolci delle coste europee nel corso dei primi tre anni di vita. Raggiungono le foci dei grandi fiumi quando, nel terzo anno, misurano circa 6-7 cm (ceche). Risalgono lungo i fiumi popolando le acque interne di ogni genere. Nelle acque dolci si accrescono fino al raggiungimento della maturità sessuale (8-10 anni), raggiunta la quale cessano di alimentarsi ed iniziano la migrazione inversa verso il mare. Gli adulti muoiono a riproduzione avvenuta.
VAL. ECONOMICO: notevole.

L'alborella è un pesciolino dalle piccole dimensioni. Ha corpo slanciato e compresso lateralmente. La testa è medio-piccola, lievemente appuntita e con il muso molto in alto. La bocca è dotata di denti minuscoli; la mascella inferiore e leggermente prominente rispetto alla superiore. gli occhi sono grandi. La pinna dorsale è inserita oltre la metà del corpo. Ancora più arretrata è la pinna anale. La coda, abbastanza sviluppata, è fortemente incisa. Raggiunge una lunghezza di 10-12 cm, ma vi sono esemplari più sviluppati che toccano i 15-18 cm. I record non superano comunque i 20 cm. Il corpo dell'agile alborella è rivestito di squame minute, quasi trasparenti e poco aderenti. Sul dorso i suoi colori tendono al grigio perlaceo con riflessi azzurri o verdi più o meno pronunciati. Lungo i fianchi corre una sottile striscia più scura, al di sotto della quale il grigio del dorso si fa più chiaro. Durante il periodo della produzione, le alborelle sessualmente mature assumono colori più vivaci, con sfumature giallo aranciate.

NOME LATINO: Alburnus alburnus alborella (De Filippi 1844)
FAMIGLIA: Cyprinidae
ORDINE: Cypriniformes
NOME INGLESE: Bleak
NOMI DIALETTALI: Arbureta, Pessina (Lomb.); Aola, Pesset, Ocet, Marcandola (Ven.); Zentilott (Trent.); Sarachein, Stregg (Emil.); Avola (Tosc.).

MORFOLOGIA: forma allungata e compressa lateralmente; colorazione verde con riflessi argentei; una fascia grigia longitudinale è più o meno distintamente visibile. La bocca è leggermente rivolta verso l'alto; le squame sono sottili e facilmente staccabili.
TAGLIA: può raggiungere i 15 cm.
DISTRIBUZIONE: nei corsi d'acqua e nei bacini lacustri di piccole e grandi dimensioni in tutto il territorio italiano; manca nelle isole.
HABITAT: nei grandi laghi subalpini vive in banchi, spesso di notevoli dimensioni, nelle acque superficiali pelagiche, migrando tuttavia anche nella zona litorale. Trascorre il periodo invernale a profondità maggiori rispetto a quelle scelte dagli altri ciprinidi. In ambienti lacustri di piccole dimensioni è ubiquitaria, mentre nei corsi d'acqua preferisce le zone di riva a bassa velocità di corrente.
ALIMENTAZIONE: zooplancton, larve di insetti, insetti adulti, detrito vegetale.
RIPRODUZIONE: depone a partire da Maggio in due o tre ondate successive su bassi fondali sabbiosi o ghiaiosi. Le uova sono piccole e deposte in numero anche superiore alle 250.000 per kg di peso. La schiusa avviene in 4-5 giorni alla temperatura di 20 °C.
VAL. ECONOMICO: buono, soprattutto nei grandi laghi dell'Italia settentrionale. È anche usato come esca viva nella pesca del persico, luccio, trota, ecc.
NOTE: Fino ad alcuni anni fa, dalle sue squame si estraevano i brillanti cristalli di guanina per la fabbricazione di una sostanza perlacea (essenza d'oriente), utilizzata per la fabbricazione delle perle artificiali.